giovedì 30 maggio 2013

La primissima immagine storica della Luna

Ai giorni nostri, con la tecnologia attuale, possiamo scattare rapidamente numerose foto del nostro unico satellite, la Luna.
Ma in tutti questi anni non si è mai parlato di chi scattò la prima foto del satellite.
Nel 1839 il professor di chimica dell'Università di New York, John W. Draper, utilizzò una tecnica primitiva, composta da piatti di platino e di argento, ed un telescopio privato per ottenere un dagherrotipo della Luna.


Cos'è il dagherrotipo?
Fu il primo procedimento fotografico per sviluppare immagini; scopriamo in cosa consisteva:
  • si prendeva una lastra di rame su cui si applicava elettroliticamente uno strato d'argento;
  • successivamente quest'ultimo veniva sottoposto alla luce e sensibilizzato da vapori di iodio;
  • la lastra, invece, veniva esposta alla luce dell'oggetto per 15 minuti per dare poi inizio al lungo processo dello sviluppo.
Come avveniva questo sviluppo?
Si utilizzavano dei vapori di mercurio a 60°C per rendere biancastre le zone precedentemente esposte alla luce.
Il fissaggio finale si otteneva con una soluzione di tiosolfato di sodio per eliminare gli ultimi residui di ioduro d'argento.
fonte: www.link2universe.net

lunedì 27 maggio 2013

Luca Parmitano pronto per raggiungere la ISS

Luca Parmitano
Il countdown è quasi terminato: domani 28 Maggio Luca Parmitano, un astronauta italiano di Paternò, partirà a bordo della Soyuz da Baikonur, in Kazakistan, e dopo 6 ore attraccherà alla ISS, la Stazione Spaziale Internazionale che è in orbita dal 1998.
La missione è chiamata "Volare" e Parmitano, che sarà il primo italiano a "passeggiare" nello spazio e a restare 6 mesi in orbita, avrà come compagni di viaggio il georgiano Fyodor Yurchikhin e l'americana Karen Nyberg.
A 36 anni, Parmitano lascerà sulla Terra la moglie e le sue due figlie per raggiungere la ISS dove verranno svolti due esperimenti importanti per il futuro: il primo è denominato Green Air e riguarderà i combustibili fossili, mentre il secondo, chiamato Pro k, studierà una particolare dieta a base di proteine e potassio per ridurre la perdita di calcio nelle ossa degli astronauti.
Oltre a questo, l'equipaggio dovrà occuparsi di altre faccende meno complesse, come sostituire un'antenna e controllare l'andamento di esperimenti messi in atto dai precedenti astronauti.
Ma Parmitano ha promesso che, tra tutto quel da fare, avrà anche il tempo di dedicarsi alla famiglia e ai suoi fans attraverso il suo blog e Twitter (@astro_luca).
Un'altra promessa che ha fatto è di ripetere la meravigliosa esibizione degli scorsi giorni dell'astronauta Chris Hadfield che ha intonato, imbracciando una chitarra, Space Oddity di David Bowie.
Naturalmente, l'omaggio di Parmitano sarà all'Italia e alla canzone italiana: e quale brano migliore e più rappresentativo del Bel Paese poteva cantare se non "Volare" di Domenico Modugno?

sabato 25 maggio 2013

VLT festeggia i 15 anni con la nebulosa IC 2944

Oggi è un giorno importante per l'European Southern Observatory (ESO) perchè festeggia i 15 anni del Very Large Telescope (VLT), lo strumento ottico più avanzato del mondo ma anche uno dei più produttivi in funzione.
Per questa grande festa l'ESO ha voluto regalare ai propri fans una immagine spettacolare di una incubatrice stellare chiamata IC 2944 e situata nella costellazione australe del Centauro ad una distanza di 6500 anni luce da noi.

Credit: ESO
IC 2944 è una nebulosa a emissione e quindi composta soprattutto da idrogeno gassoso che appare nella foto rossastro, a causa dell'intensa radiazione prodotta dalla stelle brillanti appena nate.
Altra particolarità riguarda la presenza di grumi scuri di polvere opaca che sono in realtà delle nubi fredde conosciute meglio con il nome di globuli di Bok, ovvero quelle nubi scure formate da gas e polveri molto dense in cui sta avvenendo un processo di formazione stellare.
Questo insieme di globuli di IC 2944 è stato chiamato successivamente con il termine Globuli di Thackeray, riferendosi all'astronomo che li ha scoperti nel 1950, A. David Thackeray.
Nella maggior parte dei casi i globuli di Bok si trovano in luoghi più tranquilli ma nella regione di IC 2944 vengono bombardati dalla radiazione ultravioletta delle stelle giovani molto calde e per questo vengono nel tempo erose e frammentate.
fonte: www.eso.org & it.wikipedia.org

venerdì 24 maggio 2013

Hubble fotografa la Galassia Girino

Nell'universo esistono tante galassie particolari per la loro forma.
Una di queste è sicuramente la UGC 10214, situata nella costellazione del Drago ad una distanza di 420 milioni di anni luce da noi.
Per la sua forma è stata soprannominata dagli astronomi Galassia Girino e presenta una gigantesca coda, lunga oltre 280.000 anni luce, che si è formata molto probabilmente a causa dell'interazione gravitazionale con un'altra piccola galassia di cui ora non c'è più traccia.
Ultimamente è stata fotografata dalla Advanced Camera for Surveys, montata recentemente sull'Hubble Space Telescope.

Credit: NASA/ESA
Nell'immagine possiamo notare all'interno della galassia ampie zone di formazione stellare e numerose stelle blu giovani che presentano una temperatura 10 volte superiore a quella del Sole con una luminosità pari ad 1 milione di volte quella solare.
Infine sullo sfondo sono presenti ben 3000 altre piccole galassie e una parte di esse sono distanti ben miliardi di anni luce da noi.
fonte: www.link2universe.net

giovedì 23 maggio 2013

Pitch Drop Experiment: l'esperimento più lungo del mondo

Nel corso degli anni gli scienziati hanno realizzato tantissimi esperimenti di vario tipo ma ce n'è uno davvero particolare.
Si tratta del Pitch Drop Experiment che si sta svolgendo dal 1927 alla Queensland University (Australia).
E' stato soprannominato l'esperimento più lungo del mondo ed il suo obiettivo è quello di determinare l'esatto valore della viscosità della pece, misurando il tempo di formazione di una sua goccia.
Infatti la pece, costituita da polimeri derivati dal petrolio o dalla resina, a temperatura ambiente è assimilabile ad un solido vetroso ma, se viene introdotta in un contenitore forato, tende a scorrere molto lentamente fino a formare una goccia che poi cade.
Il momento della caduta è molto importante e deve essere osservato direttamente dai ricercatori per misurare la viscosità, altrimenti gli scienziati sono costretti ad aspettare esattamente altri 12 anni per la caduta della prossima goccia.
Questo momento sfortunatamente non è stato mai osservato dai ricercatori dal 1927 ad oggi; la goccia è caduta per otto volte e per banali motivi gli scienziati hanno mancato quel momento clou:
  • per esempio nel 1988 il fisico John Mainstone non assistette alla caduta della settima goccia perchè andò a prendere un caffè;
  • nel 2000, invece, fu installata una webcam e per motivi ancora non chiari, durante la caduta dell'ottava goccia, l'apparecchio si ruppe.
In attesa della nona, il fisico Mainstone ha deciso di installare non una ma diverse webcam (live Pitch Drop Experiment) per far sì che l'esperimento giunga finalmente al termine.

mercoledì 22 maggio 2013

Avvistate sfere di luce vicino al tornado dell'Oklahoma

In questi giorni nelle tv italiane si sta parlando molto di quello che è accaduto un paio di giorni fa in Oklahoma.
Un potente tornado molto violento si è abbattuto sulla cittadina di Moore causando, oltre a numerosi danni, anche un numero elevato di morti, soprattutto bambini.
Il tornado ha distrutto tutto ciò che ha incontrato lungo il suo tragitto, come abitazioni, scuole, ospedali e anche un autostrada.
Ancora oggi risultano molti dispersi ma intanto sul web il ricercatore Stephen Hannard ha pubblicato un video che sta facendo il giro del mondo:


Il filmato è stato realizzato da un elicottero di una tv statunitense ed è possibile notare diversi ufo, o meglio sfere di luce, vicino al tornado.
Alcuni ipotizzano che siano proprio gli oggetti volanti non identificati ad essere i responsabili di una parte di tornado ed uragani che hanno colpito la Terra negli ultimi anni.
Uno di questi è proprio Jaime Maussan che ha dedicato gli ultimi anni della sua vita a trovare una correlazione tra gli ufo e gli uragani.
Chissà se questa volta riuscirà a completare la sua missione visto che ha a disposizione filmati interessanti.
fonte: misteroufo.blogspot.it

martedì 21 maggio 2013

Jay-Z è un viaggiatore del tempo?

Molte volte abbiamo sentito parlare non solo di viaggi ma anche di viaggiatori del tempo.
Ancora oggi ci sono casi irrisolti riguardo a foto scattate nel passato che mostrano persone aventi un abbigliamento davvero moderno, come il caso di quella immagine in cui si nota un uomo con probabile attrezzature moderne, durante la festa per l'apertura del ponte South Fork nella Columbia britannica.
Famoso è anche il caso di John Titor, uomo venuto dal 2036 che rivelò alcuni eventi disastrosi del futuro mai accaduti e quindi per gli esperti si è trattato di un semplice scherzo da parte di un Mister X.
Alcuni giorni fa, invece, un centro di ricerca sulla cultura nera, lo Schomburg Center, ha pubblicato uno scatto del fotografo Sid Grossman in cui è possibile notare due uomini, durante una pausa di lavoro nel famoso quartiere di Harlem di New York.
La foto ha subito fatto il giro del web visto che presenta qualcosa di molto particolare.


L'uomo sulla destra ricorda molto il rapper statunitense Jay-Z e alcuni siti, come Reddit e Buzzfeed, hanno ipotizzato che il marito di Beyoncè sia un vero viaggiatore del tempo oppure un vampiro.
E' una ipotesi assurda e lo Schomburg Center ha voluto introdurre una descrizione della foto di Grossman:
"L'uomo sulla destra non vi ricorda qualcuno?
Sarà stato il suo bis nonno mentre faceva una pausa ad Harlem nel 1939.
Sappiamo per certo che il fotografo si chiamava Sid Grossman.
Se qualcuno di voi è in grado di fornire la vera identità del giovane uomo, ce lo faccia sapere".
fonte: www.comingsoon.it

domenica 19 maggio 2013

Asteroide sfiorerà la Terra il 31 Maggio

Per tutti gli appassionati di astronomia, segnatevi questa data: il 31 Maggio.
In questa data una roccia spaziale, denominata 1998 QE2, sfiorerà il nostro pianeta.


Il 1998 QE2 è un asteroide immenso, con un diametro di 1,4 Km, della stessa grandezza di quello che ha estinto i dinosauri, e passerà ad una distanza di 5,8 milioni di km dalla Terra, circa 15 volte la distanza tra la Terra e la Luna.
A rivelarlo è stato il Jet Propulsion Laboratory della Nasa che attraverso il Neo monitora gli oggetti che orbitano attorno alla Terra.
Non si sa molto sulla sua provenienza, ma la misteriosa sostanza fuligginosa che la ricopre lascia pensare che siano i resti di una cometa.
Proprio l'altro giorno la stessa NASA ha rivelato che il nostro satellite, la Luna, dal 2005 al 2013, ha subito 300 attacchi dai meteoriti.
L'ultimo, il 17 Marzo, ha prodotto, oltre ad una serie di lampi rossi, un cratere di oltre 20 metri sul suolo lunare.

sabato 18 maggio 2013

Occhi su Saturno: ecco come osservarlo

Grande appuntamento questa sera per tutti gli appassionati di astronomia: Occhi su Saturno, questo è il nome dell'iniziativa nazionale lanciata dall'Associazione Stellaria di Perinaldo, in provincia di Imperia, e che permetterà, grazie a 100 eventi organizzati in tutta Italia, di osservare Saturno.


Perinaldo è proprio la città in cui è nato l'astronomo Gian Domenico Cassini e la manifestazione è nata proprio per celebrare i 300 anni dalla sua scomparsa. 
Cassini ha il merito di aver scoperto le 4 lune di Saturno e di aver osservato la struttura dei suoi anelli: per queste ragioni la sonda che dal 2004 invia sulla Terra immagini straordinarie di Saturno porta il suo nome.
Il pianeta degli anelli si trova in questi giorni alla distanza minima dalla Terra e sarà visibile per tutta la notte.
Saturno è una vera e propria star del cielo; infatti, dopo la Luna, è l'oggetto celeste più interessante per il grande pubblico.
Per chi volesse, è possibile vedere le immagini del Virtual Telescope sul canale ANSA Scienza e Tecnica a partire dalle 22e30 di questa sera.

giovedì 16 maggio 2013

Metodo Dolly e le prime staminali umane

Da diversi anni sentiamo parlare di clonazione di animali ma fino ad ora non sono stati mai raggiunti dei risultati soddisfacenti.
Tutto nacque nel 1996 con la prima clonazione della pecora Dolly e negli anni successivi gli scienziati hanno cercato delle soluzioni per trarre dei vantaggi dalla clonazione ovvero quella tecnica di produzione di copie geneticamente identiche di organismi viventi, tramite manipolazione genetica.
L'ultimo caso di clonazione riguarda proprio l'uomo in cui un gruppo di ricercatori dell'Oregon Health and Science University e del Centro di ricerca sui primati dell'Oregon ha trasformato e riprogrammato, per la prima volta, le cellule della pelle per ottenere cellule staminali embrionali.
Tutto questo è stato possibile utilizzando proprio il metodo Dolly del 1996 e potrebbe trasformare notevolmente la medicina rigenerativa.
Scopriamo le varie fasi dell'operazione:
  • è stato rimosso il nucleo di una cellula uovo per inserire il nucleo di un'altra cellula;
  • successivamente quest'ultima ha cominciato a ricevere dall'ambiente interno all'ovocita dei segnali che la portavano a trasformarsi e a tornare indietro nello sviluppo;
  • in questo modo la cellula è diventata una cellula indifferenziata come quella embrionale e quindi in grado di svilupparsi in diversi tipi di tessuto.
Nel futuro con questa tecnica si potrebbero produrre cellule di cervello, di fegato e di cuore senza problemi di rigetto, visto che si otterrebbero dalle cellule del paziente cui è destinata la cura.
fonte: www.ansa.it & it.wikipedia.org

mercoledì 15 maggio 2013

APEX: la formazione stellare nella Nebulosa di Orione

Il telescopio APEX (Atacama Pathfinder Experiment) continua ad osservare la Nebulosa di Orione e tutto ciò che la circonda.
L'ultima immagine ottenuta dal telescopio mostra una piccola parte della Nube Molecolare di Orione, situata nella costellazione omonima ad una distanza da noi di circa 1350 anni luce.

Credit: ESO/Digitized Sky Survey 2
In essa sono presenti nebulose brillanti, giovani e calde stelle e nubi molecolari fredde; dall'immagine è possibile notare grandi nubi di gas e polvere interstellare che rappresentano la materia prima per la formazione di nuove stelle.
Purtroppo queste nubi hanno un difetto: bloccano la nostra visuale su ciò che si trova dietro e all'interno di esse, senza avere la possibilità di osservare il processo di formazione stellare.
L'unica possibilità sarebbe quella di utilizzare strumenti che permettono di vedere luce di altre lunghezze d'onda: è il caso di APEX che, con la sua camera LABOCA per lunghezze d'onda submillimetriche, ci ha regalato una bellissima immagine di una regione della costellazione di Orione.
Con questa visuale i grani di polvere non bloccano la luce ma risplendono per la loro temperatura di qualche decina di gradi sopra lo zero assoluto.
In alto a destra, invece, è presente la famosa Nebulosa di Orione, facilmente visibile ad occhio nudo e considerata il sito di massiccia formazione stellare più vicino alla Terra.
fonte: www.eso.org

lunedì 13 maggio 2013

Nature Climatic Changes: spazio vitale si dimezzerà entro la fine del secolo

Da diversi decenni gli scienziati stanno affrontando un problema molto importante per il futuro sia dell'umanità che di tutte le specie animali e vegetali, ovvero la questione ambientale.
Durante la rivoluzione industriale l'uomo ha iniziato ad inquinare il pianeta fino ad arrivare ad oggi con emissioni notevoli di anidride carbonica nell'atmosfera, causando fenomeni climatici che nessuno aveva previsto.
Secondo una ricerca, pubblicata dalla rivista Nature Climatic Changes, si stima che lo spazio vitale (distribuzione del 57% di piante e 34% di animali) si ridurrà della metà entro il 2080.
I ricercatori affermano che per evitare tutto questo bisognerebbe ridurre, anche di poco, le emissioni di gas serra proteggendo quindi il nostro pianeta.
La responsabile della ricerca, Rachel Warren, ha dichiarato:
"Questa ricerca prevede che nel futuro ci sarà un cambiamento climatico che ridurrà la diversità delle specie esistenti, impoverendo la biosfera e la ricchezza che gli ecosistemi ci forniscono.
L'unica soluzione sarebbe quella di ridurre le emissioni di anidride carbonica, riducendo di conseguenza l'aumento della temperatura media globale che arriverebbe a solo 2°C invece di 4°C.
In questo modo le piante e gli animali avranno più tempo a disposizione per adattarsi ai cambiamenti climatici".
fonte: www.ansa.it

sabato 11 maggio 2013

Terrafugia TF-X: la prima macchina volante

Una delle invenzioni più attese per il futuro è la macchina volante che ha avuto un ruolo da protagonista in diverse pellicole cinematografiche, come Total Recall, Ritorno al futuro e Il quinto elemento.
Questa invenzione cambierà notevolmente la vita dell'umanità ed è proprio quello che hanno intenzione di fare i dipendenti della società statunitense Terrafugia.
Da diversi anni stanno cercando di creare la prima auto volante da mettere sul mercato e pochi giorni fa è stato annunciato il primo modello, chiamato Transition, che verrà messo in vendita fra due anni, nel 2015.
Intanto la società sta lavorando allo sviluppo di un modello successivo, TF-X, più piccolo del Transition da poter parcheggiare anche in garage.


Il decollo avverrà verticalmente e per poter guidare queste nuove auto bisognerà ottenere una licenza di pilota, attraverso cinque ore di apprendimento in cui verranno date informazioni su come guidare il veicolo.
TF-X possiede un sistema di propulsione elettrica a 600 CV ed un motore aggiuntivo di combustione 300 CV che permette di arrivare ad una velocità massima di 320 km/h.
Purtroppo per questi grandi progetti il problema è sempre di natura economica visto che il prezzo del veicolo si aggira attorno ai 300.000 $.
fonte: misteroufo.blogspot.it

giovedì 9 maggio 2013

La Galassia Hamburger del Tripletto del Leone

Credit: VLT/ESO
Nell'universo esistono tantissime galassie e alcune di esse si distinguono dalle altre per strutture davvero particolari.
Nella costellazione del Leone, a 35 milioni di anni luce dalla Terra, esiste un gruppo di tre galassie, M66, M65 e NGC 3628, chiamato il Tripletto del Leone.
Tra le tre la più interessante è NGC 3628 che presenta una forma particolare a causa dell'interazione con le altre galassie del gruppo.
Questa interazione l'ha portata ad espandersi sia in alto che in basso rispetto all'equatore e le sue grandi braccia di formazione stellare sono divise da una linea spessa di polvere scura.
E' grande 100.000 anni luce e presenta inoltre una coda gigantesca molto lunga, circa 300.000 anni luce.
Viene considerata dagli astronomi la galassia più bella del Tripletto e, a causa della sua struttura davvero unica, è stata anche soprannominata Galassia Hamburger.
fonte: www.link2universe.net

mercoledì 8 maggio 2013

La galassia che produce grandi quantità di nuove stelle

Una grande scoperta sul cosmo è stata fatta da un team di astronomi riguardo la formazione stellare presente all'interno di una galassia.
Sono stati utilizzati tre diversi strumenti, WISE, Hubble e IRAM, che hanno scoperto qualcosa di unico nella galassia SDSSJ1506+54: essa sta convertendo il suo gas in nuove stelle con una efficienza vicina al 100%.
Questi risultati serviranno nel futuro per comprendere meglio la nascita delle regioni centrali di formazione stellare all'interno delle galassie.

Credit: NASA/JPL-Caletch/STcl/IRAM
Ma scopriamo insieme le varie fasi della scoperta.
Prima di tutto SDSSJ1506+54 è stata individuata grazie ad indagini infrarosse fatte con il WISE e gli astronomi hanno notato che presenta una luce infrarossa molto alta.
Successivamente è stato utilizzato l'Hubble che ha scoperto come la galassia sia estremamente compatta: la maggior parte della sua luce proviene da una regione avente un diametro di centinaia di anni luce, considerata dagli astronomi molto piccola per creare stelle ad un ritmo così elevato.
Infine con l'interferometro IRAM è stata misurata la quantità di gas presente nella galassia e dalle analisi radio fatte si è scoperta la presenza del monossido di carbonio e quindi dell'idrogeno, elemento fondamentale per la nascita delle stelle.
Combinando poi i dati del WISE con quelli dell'IRAM gli scienziati hanno potuto misurare l'efficienza della galassia che, come è stato detto prima, si aggira misteriosamente attorno al 100%.
fonte: www.link2universe.net

martedì 7 maggio 2013

Esa: il primo volo operativo di Vega

Grande successo per la nuova missione dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa).
Oggi 7 maggio alle ore 4.00 (ora italiana) dalla base europea di Kourou nella Guyana francese è iniziato il primo volo operativo del lanciatore Vega (Vettore Europeo di Generazione Avanzata) con a bordo tre satelliti costruiti da Esa, Vietnam ed Estonia.
Il lanciatore è realizzato in fibra di carbonio ed è composto da quattro stadi: i primi tre a propellente solido ed il quarto a propellente liquido.
Ecco il video del lancio:


I tre satelliti del lanciatore verranno rilasciati su orbite diverse e sono i seguenti:
  • il primo rilascio sarà quello di Proba-V che ha il compito di osservare i cambiamenti nella vegetazione per studiare meglio i cambiamenti climatici;
  • il secondo sarà VNREDSat1 e avrà il semplice compito di osservare la Terra per almeno 5 anni;
  • l'ultimo, invece, è l'ESTCube-1 che sperimenterà nuove tecniche di propulsione spaziale.
Uno dei responsabili del lanciatore dell'Esa, Antonio Fabrizi, ha dichiarato che Vega è un progetto importante che fornirà prestazioni eccellenti nel futuro.

lunedì 6 maggio 2013

Lazarus Project: la clonazione della rana che partorisce dalla bocca

Da diversi anni alcuni scienziati stanno affrontando il problema della clonazione ovvero quella tecnica di produzione di copie geneticamente identiche di organismi viventi, tramite manipolazione genetica.
Questa tecnica è molto importante per il futuro perchè potrebbe riportare in vita animali estinti migliaia di anni fa.
I ricercatori dell'Università di New South Wales hanno dato inizio al programma Lazarus Project che consiste nel riportare in vita, attraverso la clonazione, una rana davvero unica: la Rheobatrachus Silus.
Questa viveva nelle foreste tropicali in Queensland (Australia) e venne scoperta nel 1973 ma purtroppo la sua estinzione avvenne dieci anni dopo, senza poterla studiare in modo approfondito dagli scienziati.
Come ho già detto prima, la Rheobatrachus Silus era unica in natura perchè aveva la particolarità di partorire dalla bocca, dopo aver incubato la prole nel suo stomaco.
Nel Lazarus Project la tecnica che è stata utilizzata è quella della Somatic Cell Nuclear Transfer in cui si utilizza del tessuto, ottenuto da campioni di rane originali, per impiantare i nuclei delle cellule originali all'interno di uova di specie simili viventi ancora presenti oggi, come la Mixophyes fasciolatus.
La prima fase ha avuto successo visto che la clonazione degli embrioni si è conclusa positivamente, anche se sono sopravvissuti solo per qualche giorno.
Si cercherà di migliorare questa tecnica che porterà al fenomeno della de-estinzione, ovvero riportare in vita specie estinte, e il professore dell'università Mike Archer ha dichiarato:
"Attualmente abbiamo delle cellule fresche crio-preservate di una rana estinta che verranno utilizzate nella nuova generazione di esperimenti.
Se tutto andrà bene nei prossimi anni cercheremo di clonare altre specie come la tigre della Tasmania, un marsupiale la cui estinzione è avvenuta intorno agli anni '20".
fonte: www.link2universe.net & it.wikipedia.org

venerdì 3 maggio 2013

Hubble pubblica nuova immagine della cometa ISON

Credit:NASA,ESA,J.-Y-Li(Planetary
Science Institute)/Hubble Comet
ISON Imaging Science Team
Il 2013 sarà l'anno della cometa ISON perchè il prossimo 28 novembre passerà molto vicino al Sole ad una distanza di 1,1 milioni di km.
Gli astronomi la stanno studiando da diverso tempo e lo scorso 10 aprile l'Hubble Space Telescope ha scattato una nuova immagine spettacolare di ISON, mentre si trovava ad una distanza dalla Terra di 634 milioni di km.
Le comete sono oggetti celesti bellissimi, composte da una coda e da una testa che, a sua volta, è formata da un nucleo e da un involucro nebuloso chiamato chioma.
Secondo gli scienziati quest'ultima è attualmente lunga 5.000 km mentre la coda sottile di polvere si estende anche oltre la chioma, arrivando ad una lunghezza di 92.000 km.
Il nucleo, invece, dovrebbe avere un diametro compreso tra i 4 e i 6 km e a dicembre la luminosità di ISON potrebbe aumentare notevolmente, diventando 10 volte più luminosa di Venere nel cielo notturno.
Il 28 novembre sarà un evento unico per questo oggetto celeste perchè appartiene ad una categoria di comete molto particolare: i sungrazers ovvero oggetti che passano vicinissimo al Sole per poi dirigersi nello spazio profondo senza fare mai ritorno.
fonte: www.link2universe.net

giovedì 2 maggio 2013

La formazione stellare in NGC 6559

L'Eso ha pubblicato pochi giorni fa una immagine spettacolare di una nube di gas e polvere davvero unica, NGC 6559.
E' situata nella costellazione del Sagittario ad una distanza dalla Terra di 5000 anni luce e nell'immagine possiamo notare quanto sia particolare.
E' composta soprattutto da idrogeno che è la materia prima per formare nuove stelle.
Ma come ha inizio la formazione stellare?
Quando una regione interna della nebulosa raccoglie sufficiente materia, inizia a collassare sotto il peso della propria gravità; in questo modo il centro della nube diventa sempre più denso e caldo dando inizio alla fusione termonucleare, ovvero alla nascita della stella.
Gli atomi di idrogeno si combinano per formare atomi di elio e liberano così quella energia che fa brillare la stella stessa.

Credit: ESO
Queste stelle giovani, calde e brillanti cominciano a fornire energia all'idrogeno gassoso, che è ancora presente attorno ad esse; subito dopo il gas riemette l'energia formando quelle nubi rossastre incandescenti e filiformi che possiamo osservare al centro dell'immagine.
Oltre all'idrogeno, NGC 6559 contiene anche particelle solide di polvere che contengono elementi più pesanti, come il carbonio, il ferro ed il silicio.
Nell'immagine è presente, vicino alla nebulosa, anche una macchia bluastra che rappresenta la luce delle stelle giovani che viene diffusa dalle particelle microscopiche della nebulosa.
Sullo sfondo, invece, ci sono moltissime stelle giallastre, le più anziane, e poi altre ancora che appaiono più deboli e più rosse a causa della polvere di NGC 6559.
 fonte: www.eso.org

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