sabato 31 maggio 2014

Hubble, NGC 3256: la galassia nata da una passata collisione

Dopo anni di osservazioni, l'Hubble Space Telescope è riuscito ad ottenere una immagine spettacolare di NGC 3256, una delle galassie più luminose che conosciamo.
Situata ad una distanza di 100 milioni di anni luce da noi, NGC 3256 appartiene al super ammasso galattico dell'Idra Centauro e la sua forma è molto irregolare per un motivo ben preciso.

Credit: NASA/ESA
Nell'immagine notiamo come la galassia sia molto diversa da quelle viste fino ad ora, in quanto è il prodotto finale di una collisione tra due galassie che un tempo erano separate.
Inoltre presenta al suo interno un doppio nucleo ed è avvolta da numerose stelle giovani: proprio per questo motivo, NGC 3256 è molto osservata e studiata dagli astronomi, il cui obiettivo è quello di comprendere la formazione e l'evoluzione delle galassie.
Questa foto non fa altro che mostrarci il futuro della Via Lattea quando inizierà a scontrarsi con la sua vicina Andromeda: in questo caso però il prodotto finale della collisione non sarà una galassia irregolare, ma una nuova gigantesca galassia ellittica.
fonte: www.link2universe.net

martedì 27 maggio 2014

The Moon As Art: votare la foto più bella della Luna

Grande iniziativa della Nasa che ha lanciato un concorso, chiamato The Moon as Art, riguardante il nostro satellite, la Luna.
Il concorso consiste nel votare la foto più bella tra le cinque immagini partecipanti, ottenute dalla missione Lunar Reconnaisance Orbiter (LRO) che festeggia il prossimo 18 giugno il quinto anniversario del suo lancio.
LRO è una missione di estrema importanza per gli scienziati perchè l'orbiter, oltre a studiare ed esaminare le risorse lunari, ha come obiettivo quello di individuare possibili siti di atterraggio per future missioni umane di esplorazione.
Ecco il video che presenta il concorso The Moon as Art:


Le immagini in concorso sono cinque e mostrano una veduta in falsi colori del Polo Sud lunare, l'interno del cratere Clerke, le differenze termiche nei dintorni del Polo Nord lunare, il cratere Linnè ed il gigantesco cratere Tycho.
La votazione delle immagini, aperta fino al 6 giugno, è possibile farla cliccando sul seguente sito: The Moon as Art.
fonte: www.rainews.it

giovedì 22 maggio 2014

Cosmos: Edmond Halley e i suoi studi sulle comete

Il documentario su National Geographic che tratta l'evoluzione dell'Universo, Cosmos, sta registrando un notevole successo non solo in America ma anche in Italia.
In una delle prime puntate è stato trattato il tema delle comete e del grande scienziato Edmond Halley.
Nell'antichità la cometa era interpretata come un cattivo presagio ed il termine, derivante dal latino, significa proprio disastro.
L'apparizione di una cometa nel cielo diffondeva sempre paura tra la gente ed è ciò che accadde quando nel 1664 una cometa venne vista in Europa, periodo in cui subito dopo si diffuse la peste e il famoso incendio di Londra.
Tra tutti però c'era un bambino ad Oxford che non temeva per niente questi oggetti cosmici, anzi li ammirava: si trattava di Edmond Halley.
Grazie all'appoggio di suo padre, Halley coltivò le sue passioni e la sua conoscenza aiutò molto la scienza, per esempio fu il primo a disegnare la mappa del cielo nell'emisfero sud, permettendo quindi ai marinai e ai mercanti di poter navigare su tutti i mari del mondo semplicemente seguendo le stelle.
Subito dopo entrò nella Royal Society, la massima autorità nel campo della scienza il cui motto era NULLIUS IN VERBA che in parole semplici vuol dire guardare con i propri occhi e mettere sempre in discussione le certezze.


In questa accademia delle scienze Halley conobbe molti scienziati, come Robert Hooke e Christopher Wren.
In quei tempi l'astronomo era ossessionato dal movimento dei pianeti e dalle loro orbite ellittiche: i suoi dubbi però scomparvero ben presto, quando Isaac Newton gli spiegò la sua legge di gravitazione universale, ovvero che l'attrazione gravitazionale diminuisce con l'inverso del quadrato della distanza.
Successivamente Halley fece molte altre scoperte, come la prima mappa del campo magnetico terrestre, perfezionò la campana subacquea e realizzò la mappa meteorologica, ancora in uso nei giorni nostri.
Ma Edmond è ricordato soprattutto per i suoi studi sulle comete.
Iniziò a raccogliere testimonianze ed osservazioni di comete apparse in Europa tra il 1472 e il 1698 ed analizzandole arrivò ad una conclusione: le comete sono legate al Sole e descrivono lunghe orbite ellittiche.

La cometa di Halley nelle tre osservazioni del 1531, 1607 e 1682
Inoltre notò che le comete apparse nel 1531, nel 1607 e nel 1682 erano in realtà la stessa, una singola cometa che tornava ogni 76 anni, ovvero la cometa Halley.
Concludendo, possiamo dire che le leggi di Newton hanno aiutato molto Edmond Halley nelle sue scoperte, o meglio gli hanno permesso di vedere il futuro e di predire con certezza il ritorno delle comete.

mercoledì 21 maggio 2014

Sfere di luce avvistate in California

Nuovo caso di avvistamento Ufo.
Questa volta l'evento si è registrato in una località non ancora identificata della California alle ore 21.00 dello scorso 3 marzo.
E' stato realizzato un video, della durata di 6 minuti, da alcuni testimoni che hanno pubblicato il filmato su YouTube alcuni giorni dopo l'avvistamento, ovvero il 10 marzo.
Ancora una volta nel video possiamo notare delle sfere di luce che appaiono dal nulla nel cielo e che si muovono successivamente in modo intelligente, disponendosi in due file composte ognuna da quattro o cinque sfere luminose.
Ecco il video:


Per ora le autorità non hanno rilasciato nessuna dichiarazione alla stampa e l'unica cosa certa è che simili avvistamenti sono frequenti in California e negli ultimi anni hanno registrato un notevole aumento.
fonte: www.segnidalcielo.it

lunedì 19 maggio 2014

Hubble: immagine spettacolare della galassia NGC 4605

L'Hubble Space Telescope ha fotografato una nuova galassia molto particolare, ottenendo una immagine davvero spettacolare.
Si tratta della galassia nana a spirale NGC 4605, situata nella costellazione dell'Orsa Maggiore ad una distanza di 16 milioni di anni luce dalla Terra.
Questa galassia ha una struttura rara classificata come spirale di tipo SBc, ovvero ha i bracci che si diffondono attorno ad una barra centrale brillante di stelle molto antiche.

Credit: NASA/ESA
NGC 4605 appartiene al gruppo di galassie Gruppo M81 che, insieme al Gruppo Locale (a cui appartiene la Via Lattea) e a molti altri ammassi di galassie, forma il Super Ammasso della Vergine.
Gli ammassi galattici sono oggetti molto interessanti in cui si può comprendere meglio le collisioni che avvengono tra le galassie e i loro scambi di gas e polvere che generano la nascita di nuove stelle.
Infatti gli astronomi sono molto interessati a NGC 4605 sia per studiare le collisioni sia per comprendere la natura della materia oscura, visto che le osservazioni su questa galassia hanno mostrato un alone molto diffuso di materia oscura.
fonte: www.link2universe.net

giovedì 15 maggio 2014

Scienziati ottengono immagine diretta dell'esopianeta GU Psc b

Un team internazionale di astronomi guidato da Marie-Eve Naud ha ottenuto una immagine diretta di un esopianeta appena scoperto.
Si tratta di GU Psc b situato nella costellazione dei Pesci ad una distanza di 155 anni luce da noi.
Orbita attorno ad una nana rossa, GU Psc a, il cui peso è pari al 35% della massa solare e ha una età di 100 milioni di anni.

Credit:CFHT/Gemini South
Ecco alcune caratteristiche di GU Psc b:
  • la sua massa è 11 volte quella di Giove;
  • la sua temperatura superficiale si aggira attorno agli 800°C;
  • orbita attorno alla sua stella ad una distanza pari 2.000 Unità Astronomiche, ovvero 2.000 volte la distanza Terra-Sole;
  • un anno su questo pianeta dura 80.000 anni terrestri.
Il team di scienziati ha rilasciato anche una intervista; ecco alcune sue dichiarazioni riguardo la scoperta:
"E' molto importante ottenere immagini dirette degli esopianeti perchè in questo modo possiamo analizzare direttamente la loro luce e ricavare di conseguenza molte altre informazioni.
GU Psc b è sicuramente il più distante esopianeta mai fotografato attorno ad una stella".
fonte: www.link2universe.net

mercoledì 14 maggio 2014

Hubble: la coperta di stelle della galassia NGC 4485

Credit:Adam Block/Mount Lemmon
Sky Center/Università Arizona
L'Hubble Space Telescope ha ottenuto una immagine spettacolare della galassia NGC 4485.
Questa galassia forma con la compagna NGC 4490 una coppia conosciuta con il nome di Arp 269 ed è situata nella costellazione dei Cani di Caccia ad una distanza di 25 milioni di anni luce dalla Terra.
Nell'immagine in alto potete notare le due galassie (la più grande è la galassia spirale barrata NGC 4490) e le conseguenze della loro collisione, ovvero un cordone di stelle che le collega e che ha una lunghezza di 24.000 anni luce, circa uguale alla distanza della Terra dal centro della Via Lattea.
L'immagine, invece, fornita dall'Hubble è la seguente:

Credit: NASA/ESA/Hubble
Anche qui è possibile notare una regione di formazione stellare che copre NGC 4485 e la sua interazione con la sua compagna viene molto osservata e studiata dagli astronomi, in quanto può fornire informazioni interessanti sul processo che si crea quando una galassia subisce delle notevoli influenze gravitazionali.
fonte: www.link2universe.net

venerdì 9 maggio 2014

LRO: immagine della Terra che sorge sopra la Luna

Lo scorso 1 febbraio la sonda LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter) ha ottenuto una immagine spettacolare: la Terra vista dalla Luna mentre sorge all'orizzonte.
Di queste albe la sonda ne vede parecchie, soprattutto quando le camere sono puntate verso lo spazio.
LRO è un orbiter realizzato per studiare la Luna ed il lancio è avvenuto nel giugno 2009 da Cape Canaveral, in Florida.
I suoi obiettivi primari sono quelli di esaminare le risorse lunari e mappare la superficie dall'orbita del nostro satellite, per identificare possibili siti di atterraggio per missioni umane future.

Credit: NASA/GSFC/Arizona State University
Ciò fa sì che le camere di LRO siano sempre puntate verso la superficie, ma ogni volta che le punta verso lo spazio assiste a questo meraviglioso spettacolo, ovvero la Terra che sorge in questa foto sopra il cratere Rozhdestvenskiy (diametro pari a 180 km).
fonte: www.link2universe.net & it.wikipedia.org

giovedì 8 maggio 2014

Illustris: video dell'evoluzione dell'universo

Un gruppo di scienziati del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha realizzato un video incredibile e dettagliato che spiega in pochi minuti l'evoluzione dell'universo.
Il modello realizzato, Illustris, parte dal Big Bang e mostra, attraverso una simulazione computerizzata, i 13 miliardi di anni di evoluzione cosmica.
Il tutto è stato reso possibile anche grazie ai dati raccolti dai satelliti e telescopi che hanno permesso di mostrare la distribuzione e la collisione delle galassie nel corso del tempo, facendo anche riferimento alla composizione chimica e alle proporzioni di gas e metalli pesanti presenti nelle diverse ere.
Ecco il video:


Diversi scienziati sono rimasti sorpresi dal modello Illustris, infatti Giuseppe Murante, ricercatore dell'osservatorio di Trieste dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, ha dichiarato:
"E' la descrizione più realistica delle proprietà delle galassie finora ottenuta.
Il frutto di una simulazione numerica che integra al computer le equazioni che descrivono l'universo".
fonte: www.vitadidonna.org

martedì 6 maggio 2014

Curiosity fotografa un ufo sigariforme su Marte

Interessante materiale fotografico arriva dalla telecamera NAVCAM del rover Curiosity.
Come ben sapete Curiosity viaggia dal 6 agosto 2012 sul suolo marziano e gli obiettivi della missione sono, oltre a quella di fotografare Marte, anche quella di analizzare la composizione chimica delle rocce.


A fine aprile però la Nasa ha pubblicato delle immagini ottenute dal rover molto particolari: in alcune di esse è possibile notare un ufo sigariforme diretto verso la superficie marziana e ciò ha sconvolto un po' tutti, visto che questi fenomeni sono da decenni presenti anche sul nostro pianeta.
Altri, invece, hanno ipotizzato ad un guasto nello strumento del rover.
La svolta è arrivata due giorni fa, precisamente il 4 maggio, quando Curiosity ha fotografato nuovamente il paesaggio marziano.
Dalle immagini ottenute si è notato un altro ufo sigariforme di colore bianco diretto però questa volta verso lo spazio profondo.


Di cosa si tratta?
Tutte le immagini di Curiosity riguardanti l'ufo le trovate nel seguente link: immagini ufo Curiosity.
fonte: www.segnidalcielo.it

lunedì 5 maggio 2014

VLT: misurata per la prima volta la velocità di rotazione di un esopianeta

Un team di astronomi olandesi ha scoperto qualcosa di interessante, grazie all'utilizzo dello strumento CRIRES installato sul Very Large Telescope (VLT).
Per la prima volta è stata determinata la velocità di rotazione equatoriale di un esopianeta: si tratta di Beta Pictoris b, in orbita attorno alla stella Beta Pictoris, situata nella costellazione australe del Pittore ad una distanza dalla Terra di 63 anni luce.
Beta Pictoris b è stato scoperto sei anni fa ed è stato uno dei primi esopianeti di cui è stata ottenuta un'immagine diretta; ecco alcune sue caratteristiche:
  • la sua età si aggira attorno ai 20 milioni di anni contro i 4,5 miliardi di anni della Terra;
  • orbita attorno alla stella ad una distanza pari ad otto volte quella Terra-Sole;
  • è 16 volte più grande e 3000 volte più massiccia della Terra.
Rappresentazione artistica del pianeta Beta Pictoris b.
Credit: ESO/L.Calcada/N.Risinger
Ciò che il team di scienziati ha scoperto è che la sua velocità di rotazione equatoriale è pari 100.000 km/h (contro i 47.000 km/h di Giove) ed un giorno dura solamente 8 ore.
Secondo le previsioni pare che in futuro Beta Pictoris b si raffredderà, oltre a rimpicciolirsi, e ciò non farà altro che aumentare la sue velocità di rotazione.
L'esperto Remco de Kok ha dichiarato:
"Non si sa perchè qualche pianeta ruota più velocemente e qualche altro più lentamente.
La prima misura della rotazione di un esopianeta, però, ci mostra che la tendenza vista nel Sistema Solare, per cui i pianeti massicci ruotano più velocemente, è vera anche per gli esopianeti.
Questa potrebbe essere una conseguenza universale del modo in cui si formano i pianeti".
fonte: www.eso.org
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