giovedì 14 maggio 2015

VLT individua una nuova classe di ammassi stellari, gli ammassi globulari oscuri

Interessanti novità arrivano da un team di scienziati che ha ottenuto informazioni importanti riguardo gli ammassi globulari, ovvero sfere di migliaia di stelle che orbitano attorno alla maggior parte delle galassie.
Il team ha focalizzato la sua attenzione sulla galassia ellittica Centauro A, una galassia gigante che ospita ben 2000 ammassi globulari molto più brillanti e massicci dei 150 della Via Lattea.
Analizzandola assieme ad altre galassie sono stati individuati 125 ammassi globulari di cui si è ricavato sia la massa che la luminosità.
Dai risultati ottenuti sono state fatte diverse considerazioni:
  • più un ammasso contiene più stelle, più la sua luminosità e massa sarà alta;
  • più un ammasso è massiccio, maggiore sarà la frazione di materia che non emette luce.
Galassia Centauro A (in rosso si indicano gli ammassi globulari oscuri,
in blu gli ammassi globulari normali, in verde gli ammassi globulari che
presentano proprietà simili a quelle delle galassie nane.
Credit:ESO/Digitized Sky Survey. Acknowledgement: Davide de Martin
Come si spiega questo?
Inizialmente si è pensato alla presenza di buchi neri negli ammassi, ma poi il team ha concluso che si trattava in realtà di materia oscura, quella sostanza che, per qualche motivo sconosciuto, è ancora presente in questi nuovi tipi di ammassi globulari.
Ecco cosa hanno dichiarato uno degli autori dello studio, Matt Taylor:
"Gli ammassi globulari sono importanti per capire la formazione e l'evoluzione delle galassie e per decenni abbiamo pensato che le stelle che formavano un ammasso globulare avessero la stessa età di formazione e composizione chimica, ma in realtà ciò era sbagliato perchè esistono nel cosmo creature più strane e  più complicate.
Questa nuova tipologia di ammassi stellari ci ricorda che abbiamo ancora molto da imparare sull'evoluzione dell'universo e sicuramente questa scoperta ci spingerà ad individuare nuovi ammassi scuri attorno ad altre galassie".
fonte: www.eso.org


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