martedì 26 maggio 2015

Doodle per Sally Ride, la prima astronauta statunitense

Oggi Google celebra una delle donne più importanti nella storia spaziale: lei è Sally Ride ed è stata la prima donna astronauta statunitense a raggiungere lo spazio.

Il doodle per Sally Ride
Il suo primo viaggio spaziale fu il 18 giugno 1983 a bordo della STS-7 per ritornare sulla Terra all'incirca una settimana dopo. A questa prima esperienza spaziale ne seguì un'altra nel 1984 per un totale di 343 ore trascorse nello spazio in totale assenza di gravità.
Sally è scomparsa prematuramente nel 2012, all'età di 61 anni, a causa di un tumore al pancreas e solo dopo la sua morte si è venuti a conoscenza della sua bisessualità e della sua relazione durata 27 anni con una sua collega.
Ha dell'incredibile la sua storia: Sally Ride fu una delle 8900 persone che rispose ad un annuncio su un giornale che ricercava candidati per un programma spaziale ed entrò a far parte della Nasa nel 1978.
Una storia che ci dà speranza e che ci fa capire che bisogna sempre provare tutte le strade, senza mai arrendersi.

Doodle per Sally Ride
Il doodle è dedicato a lei e alle sue imprese; infatti, ci sono diverse schizzi: in uno la si vede mentre muove il braccio robotico dello Space Shuttle, in un altro la si vede ad una convention e ancora alle prese con bambine ai quali mostra le meraviglie del mondo.
Oggi avrebbe compiuto 65 anni, ma nonostante non sia più con noi le sue imprese restano e resteranno nella storia.

mercoledì 20 maggio 2015

Cinema, arriva nelle sale Tomorrowland - Il Mondo Di Domani

Giovedì 21 maggio nei cinema arriva un nuovo film di avventura e fantascienza, Tomorrowland - Il Mondo Di Domani, che tratta il tema dei viaggi spazio-temporali.
La pellicola, diretta da Brad Bird (Mission Impossible: Protocollo Fantasma, Ratatouille, Gli Incredibili), presenta un ottimo cast come George Clooney, Britt Robertson, Hugh Laurie, Judy Greer e Kathryn Hahn.
Il promo del film lo trovate cliccando sul seguente link: promo Tomorrowland.
TRAMA
Tomorrowland racconta la storia di Frank, un ex enfant prodige ormai disilluso, e Casey, un'adolescente ottimista e intelligente che trabocca di curiosità scientifica.
Legati da un destino comune, i due intraprendono una pericolosa missione insieme, per svelare i segreti di una misteriosa dimensione spazio-temporale nota come "Tomorrowland".
Le loro imprese cambieranno sia il mondo che la propria vita, per sempre.

giovedì 14 maggio 2015

VLT individua una nuova classe di ammassi stellari, gli ammassi globulari oscuri

Interessanti novità arrivano da un team di scienziati che ha ottenuto informazioni importanti riguardo gli ammassi globulari, ovvero sfere di migliaia di stelle che orbitano attorno alla maggior parte delle galassie.
Il team ha focalizzato la sua attenzione sulla galassia ellittica Centauro A, una galassia gigante che ospita ben 2000 ammassi globulari molto più brillanti e massicci dei 150 della Via Lattea.
Analizzandola assieme ad altre galassie sono stati individuati 125 ammassi globulari di cui si è ricavato sia la massa che la luminosità.
Dai risultati ottenuti sono state fatte diverse considerazioni:
  • più un ammasso contiene più stelle, più la sua luminosità e massa sarà alta;
  • più un ammasso è massiccio, maggiore sarà la frazione di materia che non emette luce.
Galassia Centauro A (in rosso si indicano gli ammassi globulari oscuri,
in blu gli ammassi globulari normali, in verde gli ammassi globulari che
presentano proprietà simili a quelle delle galassie nane.
Credit:ESO/Digitized Sky Survey. Acknowledgement: Davide de Martin
Come si spiega questo?
Inizialmente si è pensato alla presenza di buchi neri negli ammassi, ma poi il team ha concluso che si trattava in realtà di materia oscura, quella sostanza che, per qualche motivo sconosciuto, è ancora presente in questi nuovi tipi di ammassi globulari.
Ecco cosa hanno dichiarato uno degli autori dello studio, Matt Taylor:
"Gli ammassi globulari sono importanti per capire la formazione e l'evoluzione delle galassie e per decenni abbiamo pensato che le stelle che formavano un ammasso globulare avessero la stessa età di formazione e composizione chimica, ma in realtà ciò era sbagliato perchè esistono nel cosmo creature più strane e  più complicate.
Questa nuova tipologia di ammassi stellari ci ricorda che abbiamo ancora molto da imparare sull'evoluzione dell'universo e sicuramente questa scoperta ci spingerà ad individuare nuovi ammassi scuri attorno ad altre galassie".
fonte: www.eso.org

giovedì 7 maggio 2015

Astronomi scoprono EGS-zs8-1, la galassia distante 13 miliardi di anni luce

Grande scoperta arriva da un team internazionale di astronomi che, utilizzando i telescopi Hubble, Spitzer e Keck, ha ottenuto l'immagine della galassia più distante fino ad ora individuata dall'uomo.
Si tratta della galassia EGS-zs8-1 distante da noi ben 13 miliardi di anni luce, ovvero quando l'Universo aveva soltanto 670 milioni di anni.
Gli astronomi continueranno ad osservarla per ottenere più informazioni possibili: infatti dai primi dati analizzati si è notato che:
  • le galassie giganti esistevano già nelle prime fasi dell'Universo;
  • le caratteristiche fisiche di questi corpi si differenziano fortemente dalle galassie che osserviamo ai giorni nostri;
  • in passato la formazione di stelle giovani e massicce era molto più rapida.
In attesa di altre novità, EGS-zs8-1 aiuterà in futuro gli scienziati ad individuare altre galassie lontane per comprendere meglio l'Universo di qualche milione di anni dopo il Big Bang.
fonte: www.diregiovani.it

lunedì 4 maggio 2015

51 Pegasi b: il primo esopianeta osservato direttamente

Rappresentazione artistica del
pianeta 51 Pegasi b.Credit:ESO/
M. Kornmesser/Nick Risinger
Lo spettrometro HARPS dell'ESO ha permesso per la prima volta ad un team di scienziati di applicare una tecnica che ha permesso di osservare in maniera diretta un esopianeta.
Si tratta del pianeta 51 Pegasi b che ruota attorno alla stella 51 Pegasi e dista da noi 48 anni luce: questo esopianeta completa il suo moto di rivoluzione in soli 4 giorni, presenta una temperatura superficiale di circa 800°C e la sua massa è pari a 140 masse terrestri.
In cosa consiste la nuova tecnica utilizzata?
Dopo aver applicato per anni la tecnica del transito planetario, il nuovo metodo consiste nel rilevare direttamente lo spettro del pianeta in luce visibile e quindi ottenere molte più informazioni su caratteristiche del pianeta  che erano prima inaccessibili con altre tecniche.
In questo modo, da ora in poi, per gli astronomi sarà meno complicato ricercare nelle atmosfere degli esopianeti prove riguardanti la presenza di forme di vita extraterrestri.
fonte: www.focus.it
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